Da sociologo ho sempre ritenuto mio dovere comunicare al pubblico più ampio i risultati delle mie ricerche, studi e
riflessioni; ed ho sempre risposto alle richieste da parte degli organi di stampa locali di contribuire articoli e
interviste su vari argomenti di mia competenza. Ma non ho mai chiesto compensi e neppure la patente di pubblicista.
Fin dall’infanzia ho sentito una forte vocazione al giornalismo, e da liceale al Mamiani ho collaborato con entusiasmo
alle due riviste –“ Il Pincio” e " il Pincio Junior” – del Centro Studentesco Romano; e subito dopo ho vinto una borsa
Fulbright, per studiare negli USA materie giornalistiche, comprese Advertising, Public Relations e Propaganda. Il Sessantotto mi ha indotto ad accantonare a questo progetto di vita.
I miei ”articoli giornalistici” hanno certamente uno status e scopo diversi da quelli pubblicati su riviste più
riconosciute come “scientifiche”; ma le differenze sono solo di grado, e più formali che sostanziali. In precedenza,
avevo incluso i miei articoli più sostanziosi, pubblicati in alcuni periodici locali, nella mia “produzione
scientifica”; con qualche ragione, oggi ufficialmente riconosciuta (risulta che “Vita Cattolica” sia stata inclusa nell’elenco della
riviste a carattere scientifico).
Nei seguenti elenchi degli articoli, i titoli sono riportati in forma semplificata. Nel primo, non compaiono affatto.
Per quanto riguarda gli scritti apparsi sul principale quotidiano del Friuli centrale, in qualche caso si è ritenuto di riportare qui anche gli articoli di altri, di cui il mio articolo era una risposta.